Fisco amico per musicisti e artisti. Sapevi che…

Suggerimenti per la professione di musicista a cura di CARMEN FANTASIA.
Autrice della guida pratica Fisco amico per musicisti e artisti.

Sapevi che potresti evitare i problemi dalla p. IVA diventando dipendente di una cooperativa di lavoratori dello spettacolo?

La gestione della partita IVA per gli artisti diventa sempre più complessa perché a differenza di un professionista normale, chi lavora nel mondo dello spettacolo deve gestire anche l’ENPALS, la SIAE, le aperture delle agibilità, gli spettacoli all’estero etc. e non è per niente facile affrontare tutto questo da soli se non si ha il supporto di un professionista che non ha confidenza con il difficile mondo fiscale e previdenziale dello spettacolo.

Ma oggi esistono delle realtà cooperative di lavoro che tolgono molti pensieri agli artisti ricevendo tutti i vantaggi di un lavoratore dipendente.

Vediamo come funziona.

I lavoratori dello spettacolo come gruppi musicali, artisti di strada, cinema, teatro, danza, circo, intrattenimento, ma anche tecnici del suono, insegnanti di musica, formatori etc., possono gestire la loro attività professionale in cooperativa in completa autonomia e avere tutele per il futuro.

Quali sono i reali vantaggi che la cooperativa offre ai professionisti dello spettacolo?
La cooperativa assume il professionista dello spettacolo come dipendente a chiamata e ne gestisce la busta paga a fine mese tenendo conto di tutte le giornate di lavoro effettuate e anche di tutte le spese direttamente inerenti alla propria attività (se spettano).

I vantaggi rispetto a un libero professionista con partita IVA si evidenziano subito, facciamo un esempio: un musicista che è socio dipendente in una cooperativa di spettacolo ha diritto, se ci sono i presupposti di legge:

  • agli assegni familiari,
  • all’indennità di disoccupazione (NASPI),
  • all’indennità di maternità,
  • alla maternità facoltativa per entrambi i genitori,
  • alla pensione INPS-ENPALS,
  • all’assicurazione responsabilità civile per danni a cose e a terzi.

Ci sono cooperative (e sono pochissime!), che non solo gestiscono questa parte amministrativa, ma supportano anche gli artisti nella divulgazione delle loro esecuzioni e composizioni artistiche, creano una rete di lavoro a catena, gestiscono i rapporti con le strutture di lavoro (committenti) e offrendo servizi come l’ufficio stampa, l’aiuto per produzioni e distribuzioni discografiche e artistiche in genere, l’organizzazione di eventi e convenzioni con aziende del settore etc..

Allora che differenza c’è per un professionista che lavora in proprio con la partita IVA forfettaria e il professionista che è dipendente di una cooperativa?
Chi opera nel mondo dell’arte, dello spettacolo, della cultura e ha deciso di operare con la partita IVA forfettaria spesso si trova a sostenere costi elevati direttamente imputabili alla sua attività, come strumenti di lavoro, viaggiare per lavoro sul territorio nazionale ed internazionale etc., queste spese con il regime forfettario non è possibile portarle in deduzione.

In cooperativa gli inquadramenti lavorativi, pur rispettando i livelli dei contratti di lavoro, consentono il pagamento delle imposte e dei contributi sull’effettivo compenso, dopo aver verificato e dedotto le spese per beni e servizi sostenuti per svolgere la propria attività. In pratica essendo dipendenti, si pagano le imposte e i contributi sulla differenza tra ricavi e costi, proprio come se si fosse adottato un regime contabile ordinario.

Gli ulteriori vantaggi di chi è in una cooperativa si hanno nel non avere obblighi ai fini IVA, niente studi di settore e non dimentichiamo, niente costi di commercialista!

La cooperativa diventa il tuo datore di lavoro e si occupa:

  • di seguire per gli artisti la contrattualistica proposta dai committenti, o dall’artista stesso;  
  • della fatturazione, pagamento degli oneri fiscali e previdenziali, incassi dal cliente e pagamento del compenso;
  • di seguire la sicurezza sul luogo di lavoro, in questo modo l’artista ha la certezza di essere sempre tutelato, supportato da consulenti esperti che hanno per obiettivo ottenere per i propri soci le migliori condizioni lavorative, sia dal punto di vista remunerativo che dell’ambiente di lavoro;
  • di cercare i bandi mirati a finanziare i progetti che vuoi realizzare.

I soci lavoratori possono finalmente dedicarsi completamente all’attività artistica, avendo l’assoluta sicurezza che la cooperativa li segua in ogni passo che compiono. 

Perché conviene condividere tutte le spese che sostiene una cooperativa?

Quando le spese di gestione si dividono fra migliaia di soci, conviene a tutti. L’artista non deve più sostenere le spese per il commercialista, per la consulenza per la contrattualistica, per la sicurezza etc., ma avrà i massimi benefici fiscali per effetto di una gestione attenta e rispettosa delle leggi in vigore.

Quando ci si rivolge a una cooperativa si deve stare attenti a tutti i servizi e l’applicazione delle normative vigenti che spettano!

Non tutte le cooperative hanno una completezza nei servizi elencati sopra, tante volte chiedono una piccola quota di partecipazione a fronte di servizi veramente esigui che non portano benefici all’artista. Ecco perché si consiglia sempre di informarsi bene circa i servizi resi dalla cooperativa a cui ci si rivolge.

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